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6 Nov 2019
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29 Ago 2018
“L’Italia è al vertice in Europa per numero di giovani in agricoltura con gli under 35 che sono alla guida di 57.621 imprese nel 2018, in aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente…
il 70% delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili… le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più… le ore lavorate in agricoltura nel primo trimestre del 2019 sono aumentate del 5,6% rispetto all’anno precedente, più del doppio dell’industria (+2,6%) e oltre sei volte i servizi”.
Così, la ricerca della Coldiretti, pubblicata a giugno 2019, su giovani e agricoltura.
Questa tendenza ad avvicinarsi alla cultura della terra, non poteva passare inosservata a chi, da sempre, si dedica all’osservazione e trasposizione filmica di fenomeni sociali ancora non completamente noti al grande pubblico.
E così, dopo aver documentato la Rotta Contraria di migliaia di giovani italiani qualificati che lasciano il nostro Paese per trovare un minimo di stabilità e dignità in Albania, siamo felici di contribuire a portare sullo schermo anche il suo opposto. Cioè, la scelta di tanti italiani di tornare, con convinzione, al proprio luogo d’origine, per trasferire lì passione, conoscenze, esperienze e competenze.
Di questo, infatti, parla La Restanza, di cui abbiamo avviato l’ultima settimana di riprese.
Ci troviamo in Puglia, esattamente a Castiglione d’Otranto, nel basso Salento, uno dei lembi di terra più belli d’Italia, che ha visto i suoi villaggi spopolarsi e le campagne morire d’abbandono.
Qui, un gruppo di giovani e meno giovani, in controtendenza, rifiuta di abbracciare la migrazione come soluzione a tutti i problemi e decide di restare e legare il proprio destino alla terra.
Attraverso pratiche di agricoltura organica, danno inizio a una trasformazione profonda che impatta sul territorio e sulle persone, sulla sfera sociale, culturale e infine economica, riuscendo a chiudere la filiera cerealicola con la creazione di un mulino a pietra, Il Mulino di Comunità.
La terra diventa ciò che lega le persone che non vogliono partire agli anziani che sono rimasti, i migranti nuovi arrivati ai diversamente abili, i giovani in cerca di prospettive agli stranieri di passaggio.
Un’idea ambiziosa e intrisa di valori, a firma di Alessandra Coppola, un documentario che rappresenta, da un lato, la prosecuzione dell’impegno produttivo di Own Air sul fronte dell’osservazione di tematiche e tendenze sociali più innovative e, dall’altro, una sfida imprenditoriale nuova.
Perché La Restanza, realizzato insieme a Atelier Graphoui (Belgio) di Ellen Meiresonne, è infatti la prima co-produzione internazionale di Own Air ed è finanziariamente sostenuto, a seguito di bandi selettivi vinti, dal Mibac e dall’Apulia Film Commission per l’Italia e dalla Commissione dei Film della Fèdération Qallonie-Bruxelles per il Belgio[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
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